L'alfabeto fonetico e' stato sviluppato per eliminare le confusioni nelle trasmissioni radiotelefoniche. Durante una trasmisiione due parole aventi pronincia simile possono essere interpretate come una unica parola.
Facendo lo spelling della parola si puo' distingurla dalle altre. Tuttavia anche il suono di alcune lettere e' molto simile a quello di altre (esempio d,p,b ecc). associando una parola ad ogni lettera si riesce ad eliminare anche questo problema.
L'alfabeto fonetico piu' conosciuto ed utilizzato e' noto come alfabeto NATO ed e' utilizzato con alcune varianti minori da molti corpi governativi militari e non.
Lo stesso alfabeto, che e' quello riportato di seguito con la relativa pronuncia, e' stato anche normalizzato dalla ITU:
Alfabeto fonetico ITU
A complete list of the phonetics WITH THEIR APPROPRIATE PRONOUNCIATIONS (by Ken Jenks):
(Capital letters indicate which syllable to stress.)
Z - Zulu (ZOO loo) | aiff | wav | snd | | |
Le informazioni precedenti sono riportate da The American Radio Relay League Operating Manual (1990 edition), published by the American Radio Relay League, Newington CT USA, 06111.
Tuttavia l'alfabeto fonetico usato dai corpi militari americani non e' sempre stato cosi'.
Di seguito riporto l'evoluzione: 1916 SIGNAL BOOK
1939 BASIC FIELD MANUAL FM-24-5
SIGNAL COMMUNICATIONS, 1939
RADIO NEWS Vol. 31 No. 2
1944
1961
TACTICAL COMMUNICATIONS CENTER OPERATIONS
Altri alfabeti fonetici nazionali sono stati elaborati nel corso del tempo da vari corpi militari ed enti. Una collezione completa e' disponibile nel web al sito www.w2aee.columbia.edu/phonetic.html Di seguto riporto un prospetto semplificato:
Spero di essere stato utile. 73 de IW0DVV
Amplifying the sound to be heard better Questo signore e' un ingegnere indiano di nome Adya Tripathi che per un certo numero di anni ha gestito una societa' di sua creazione per la produzione e la commercializzazione di chip audio progettati e realizzati secondo una tecnologia proprietaria denominata "1-bit Delta Sigma Digital Audio Amplifier technology". La societa' chiamata, con poca fantasia, Tripath ha prodotto circuiti integrati per amplificatori audio in una classe di funzionamento battezzata "classe T". La classe T e' in pratica una rivisitazione in chiave migliorativa della classe D, differendo da quest'ultima per una maggiore frequenza della portante modulata PWM ( si arriva a 1,4 MHz) e per l'adozione di tecnologie DSP proprietarie derivate dal trattamento audio nelle comunicazioni transoceaniche. Sono definiti in classe D gli amplificatori che utilizzano uno stadio di uscita che opera in commutazione. Questi sono utilizzati come commutatori in grado di produrre una tensione modulata a larghezza d'impulso (pulse wigth modulation PWM) ad alta frequenza. La componente a bassa frequenza, coincidente con il segnale audio amplificato, viene ricostruita da filtri passa basso prima di essere inviata ai trasduttori elettroacustici (leggi altoparlanti). Lavorando in commutazione, cioe' in regime di interdizione/saturazione, i dispositivi di amplificazione (transistor, mosfet di potenza o quant'altro) non dissipano in calore che una minima parte della potenza trattata, evidenziando rendimenti prossimi al 100%. Si ricorda che le altre classi di amplificazione tradizionali (A, B e AB) lavorano con segnali analogici in regime di amplificazione e dissipano la potenza trattata in buona parte sotto forma di calore. Il problema piu' grande dei classe D, era la fedelta' non all'altezza di un impianto HI-FI. Poi sono stati creati i T-AMP..... Lo schema qui sotto illustra il funzionamento semplifacato di un T-AMP Questo e' invece lo schema elettrico di un amplificatore T-AMP: Come si puo' vedere il chip (in questo caso il TA2024B) si occupa sia del signal processing che della modulazione ed anche dell'amplificazione finale effettuata con MOSFET entrocontenuti. In pratica gli unici componenti esterni sono quelli che formano i filtri ricostruttori. Il TA2024 eroga una potenza di circa 10W per canale alimentato a 12 V. Altre implementazioni della classe T prevedono 2 chip: uno per il trattamento e la modulazione del segnale ed uno per l'amplificazione. Le potenze attualmente disponibili superano i 400 W. La prima implementazione commerciale e' stata ad opera della Sonic Impact che ha messo in commercio un amplificatore portatile in contenitore plastico, alimentabile a batterie, dal costo (udite, udite....) di ben 29 $. Beh, che dire, l'aggeggino sembrava un giocattolo e nessuno gli avrebbe dato credito, ma capito' nelle mani di alcuni recensori di apparecchi HI-FI tra cui, per rimanere in Italia, un certo Lucio Cadeddu. Leggiamo cosa scrisse Cadeddu a proposito del T-AMP: "Per una volta vi chiedo scusa prima di iniziare. Questa prova è qualcosa di MOLTO particolare, la prova di un oggetto che scardina TOTALMENTE il concetto di rapporto qualità/prezzo in HiFi. ..omissis..Stiamo parlando, cari audiofili, di un giocattolino da 39 dollari di listino (ma si trova per poco più di 20!!!), con circa 10 watt per canale, che sta nel palmo di una mano, funziona anche a batterie (!!!), nato per applicazioni multimedia e che strapazza tanti amplificatori che costano N volte il suo prezzo. ...omissis...Per ora, credo che le mie sensazioni di stupore siano state comunicate in maniera abbastanza chiara. Per essere più chiaro: non vi sto dicendo "questo è il NAD 3020 del 21esimo secolo". No, questo è MOLTO di più, è un oggetto che, se accoppiato con diffusori abbastanza sensibili, può non far rimpiangere amplificazioni (anche pre e finali) di costo molto, molto alto. Mi rendo conto che mi sto giocando una parte della mia (misera) reputazione di critico audio ma raramente sono stato così sicuro di una cosa. Questa piccola meraviglia è una vera rivoluzione epocale. " La recensione completa potere leggerla qui. Adya Tripathi ha chiuso i battenti della sua ditta qualche tempo fa. Adesso si occupa di ricerche sui motori. Amplificatori basati sui suoi chip si trovano ancora in giro per il web, acquistabili sotto forma di schede da modificare ed inscatolare o sotto forma di prodotti finiti. La rivista Elektor vende anche un kit di una certa potenza. Personalmente il mio impianto stereo e' composto da un Sonic Impact originale (nella versione 2 esteticamente abbellita...), da una scheda di produzione SURE electronics da 50 + 50 W modificata ed inscatolata (35-40 euro su ebay comprese le spese di spedizione) e di un gain-clone autocostruito( ma questa e' un'altra storia). Le sorgenti di ingresso e la coppia di casse acustiche sono commutate a seconda delle esigenze di potenza necesaria. L'ascolto dei T-AMP, da 10 e da 50 W, rivela delle caratteristiche molto simili: analiticita', soundstage e precisione sonora sono paragonabili. Forse il 10 W e' piu' godibile. Il gain-clone e' diverso, bello ma diverso. Quello che e' sicuro e' che ho messo in soffitta il vecchio Sansui (...l'arte dei capolavori...) ed il MOSFET da 100 + 100 W autocostruito. Questi nuovi amplificatori li hanno surclassati alla grande... dovreste per forza sentirli. Cordiali 73 de IW0DVV
Di Admin (del 16/05/2011 @ 17:57:58, in Modi digitali, linkato 142740 volte)
In questo articolo vi presento una realizzazione di interfaccia per modi digitali che fa uso di una economica e pratica soluzione per il collegamento audio al computer. In particolare si fa uso di una schedina audio USB acquistabile per pochi euro (da 3 a 5 a seconda dell'onesta' del venditore) sulle numerose bancarelle cinesi. La schedina fa uso del chip Cmedia CM106, non il massimo della qualita' audio ma adeguato alle prestazioni richieste. In particolare il dispositivo riesce a campionare a 96 kb al secondo, e' dotato di un ingresso microfonico stereo e di una uscita altoparlanti stereo.Essendo piccolissimo si presta ottimamante ad essere installato a bordo di una classica interfaccia dotata di trsformatori di isolamento e fotoaccoppiatori per PTT (eventualmente FSK e CW). Ed ecco qua la schedina montata: Come si puo' notare la schedina e' stata fissata a bordo della millefori che supporta i due trasformatori di isolamento con relative regolazioni ed i fotoaccoppiatori per PTT FSK e CW. Lo schema e' facilmente rintracciabile su internet (anche se a dire il vero ho dovuto invertire i LED ed aggiungere qualche condensatore di bypass). Di seguito il particolare del collegamento della scheda USB:
Come si puo' notare la scheda presenta anche un'altra particolarita' : il connettore a 8 poli di tipo RJ45 che riporta tutti i segnali necessari per l'interfacciamento all'ICOM 706 (audio in, audio out, PTT). In questo modo il collegamento all'RTX risulta semplicissimo (nella foto un cavetto piatto di rete sempre di provenienza bancarella cinese con un capo infilato in un'anello di ferrite) cosi' come risulta molto semplice anche il collegamento al computer (una prolunga USB per l'audio ed un cavo seriale per il PTT- omettibile se usate il VOX) Se la cosa interessa metto in rete lo schema completo ed eventualmente faccio lo stampato. Ciao a tutti 73 de IW0DVV
Di Admin (del 16/05/2011 @ 15:31:17, in Modi digitali, linkato 10507 volte)
Come riconoscere ad orecchio le trasmissioni digitali? Ecco di seguito come suonano i vari modi: E per finire ... guazzabuglio di suoni digitali Buon ascolto!
registrazioni tratte dalla presentazione di Clint Hurd - kk7uq all' Amateur Radio Digital Workshop il 21 ottobre 2006 in Canada 73 de iw0dvv
Di Admin (del 10/05/2011 @ 11:20:01, in Perche' questo sito, linkato 6585 volte)
Mio nonno coltivava il grano. E lo coltivava a mano. Mi ricordo quando, da piccolo, lo vedevo con il suo cappello di paglia, la sua camicia bianca ed il suo sacco a tracolla pieno di sementi che camminava sul campo arato.Immergeva la mano nel sacco, prendeva una manciata di grano e lo spargeva con un ampio movimento circolare. Al termine della sua giornata, dura, di lavoro mio nonno aveva il suo grande passatempo. Mio nonno aveva una radio, una radio in onde medie. Non aveva a casa la corrente elettrica e le notti erano illuminate da una calzetta a gas appesa al soffitto e, alla luce della lampada a gas, manovrava la manopola di sintonia per ascoltare le voci che venivano da lontano. Era una radio moderna quella di mio nonno, non come quelle grosse radio a valvole, ma una modernissima radio a transistor, grande non piu' di una scatola di scarpe. E funzionava a "batterie". Io ero affascinato da quella scatola ed accompagnavo mio nonno in bicicletta al paese per comprare i torcioni per la radio, rigorosamente allo zinco carbone e rigorosamente Superpila. Poi aprivo a martellate le pile esaurite e ne estraevo il carboncino.... Ed ascoltavo le voci che uscivano da quella scatola. E' stata tutta colpa di mio nonno se nel mio cuore ho sentito la voglia di carpire i codici di quella magia e di diventare io il mago. E allora da grande ho frequentato la scuola di magia, fino a quando armato di bacchetta magica, una stecca di ferrite con della fatata seta metallica avvolta intorno, ho pronunciato il mio primo abracadabra. E' passato tanto tempo dai miei primi condensatori variabili e dalle mie prime cuffie ( da 2000 ohm!) , dai primi circuiti stampati fatti con il pennarello blu, ma ancora adesso quando accendo la mia radio ho l'impressione che qualcosa di imponderabilmente unico succeda tra me ed il mondo.... Benvenuti a tutti voi, amanti della radio, 73 da IW0DVV.
|
|
Ci sono 661 persone collegate
Audio (1)
Autocostruzione (6) Computer e Web (1) Hsmm-mesh (1) Modi digitali (3) Perche' questo sito (2) Radio (4) Radioascolto (4) Utility (5) VLF (2) Catalogati per mese: Maggio 2011 Giugno 2011 Luglio 2011 Agosto 2011 Settembre 2011 Ottobre 2011 Novembre 2011 Dicembre 2011 Gennaio 2012 Febbraio 2012 Marzo 2012 Aprile 2012 Maggio 2012 Giugno 2012 Luglio 2012 Agosto 2012 Settembre 2012 Ottobre 2012 Novembre 2012 Dicembre 2012 Gennaio 2013 Febbraio 2013 Marzo 2013 Aprile 2013 Maggio 2013 Giugno 2013 Luglio 2013 Agosto 2013 Settembre 2013 Ottobre 2013 Novembre 2013 Dicembre 2013 Gennaio 2014 Febbraio 2014 Marzo 2014 Aprile 2014 Maggio 2014 Giugno 2014 Luglio 2014 Agosto 2014 Settembre 2014 Ottobre 2014 Novembre 2014 Dicembre 2014 Gennaio 2015 Febbraio 2015 Marzo 2015 Aprile 2015 Maggio 2015 Giugno 2015 Luglio 2015 Agosto 2015 Settembre 2015 Ottobre 2015 Novembre 2015 Dicembre 2015 Gennaio 2016 Febbraio 2016 Marzo 2016 Aprile 2016 Maggio 2016 Giugno 2016 Luglio 2016 Agosto 2016 Settembre 2016 Ottobre 2016 Novembre 2016 Dicembre 2016 Gennaio 2017 Febbraio 2017 Marzo 2017 Aprile 2017 Maggio 2017 Giugno 2017 Luglio 2017 Agosto 2017 Settembre 2017 Ottobre 2017 Novembre 2017 Dicembre 2017 Gennaio 2018 Febbraio 2018 Marzo 2018 Aprile 2018 Maggio 2018 Giugno 2018 Luglio 2018 Agosto 2018 Settembre 2018 Ottobre 2018 Novembre 2018 Dicembre 2018 Gennaio 2019 Febbraio 2019 Marzo 2019 Aprile 2019 Maggio 2019 Giugno 2019 Luglio 2019 Agosto 2019 Settembre 2019 Ottobre 2019 Novembre 2019 Dicembre 2019 Gennaio 2020 Febbraio 2020 Marzo 2020 Aprile 2020 Maggio 2020 Giugno 2020 Luglio 2020 Agosto 2020 Settembre 2020 Ottobre 2020 Novembre 2020 Dicembre 2020 Gennaio 2021 Febbraio 2021 Marzo 2021 Aprile 2021 Maggio 2021 Giugno 2021 Luglio 2021 Agosto 2021 Settembre 2021 Ottobre 2021 Novembre 2021 Dicembre 2021 Gennaio 2022 Febbraio 2022 Marzo 2022 Aprile 2022 Maggio 2022 Giugno 2022 Luglio 2022 Agosto 2022 Settembre 2022 Ottobre 2022 Novembre 2022 Dicembre 2022 Gennaio 2023 Febbraio 2023 Marzo 2023 Aprile 2023 Maggio 2023 Giugno 2023 Luglio 2023 Agosto 2023 Settembre 2023 Ottobre 2023 Novembre 2023 Dicembre 2023 Gennaio 2024 Febbraio 2024 Marzo 2024 Aprile 2024 Maggio 2024 Giugno 2024 Luglio 2024 Agosto 2024 Settembre 2024 Ottobre 2024 Gli interventi più cliccati
Ultimi commenti: Читайте отÐ... 03/10/2024 @ 10:21:34 Di Press Release Distri... 03/10/2024 @ 10:08:37 Di Connie Читайте отÐ... 03/10/2024 @ 09:43:11 Di
Nessun sondaggio disponibile.
Chiamaci con Skype UTC Time Meteo
ARRL news
Propagazione
Cose da ascoltare Trasmissione morse operata da Marconi
Cose da leggere Da qui potete scaricare il manuale operativo de I4CQO,che illustra le procedure di trasmissione per il Servizio dei Radioamatori, tratto dai manuali internazionali della ITU e IARU e condensato in appena 84 pagine. - Manuale procedure di trasmissione de I4CQO Voci senza confini- Documentario Opus Film 1962 di Giulio briani Prezioso documentario storico del 1962 su cosa sono i radiamatori, direttamente dall'archivio dell'Istituto Luce
Divertentissima animazione di Paperino alle prese con una ricetta culinaria trasmessa per radio
Associazione Radioamatori Italiani Siti di interesse
Radioelettronica Manuali e mods Non solo radio
03/10/2024 @ 12:19:14
script eseguito in 2562 ms
|
|